Recensione “I misteri di Mercurio: la tempesta” di Pierdomenico Baccalario

“Per cercare di afferrare un mistero dell’arte, sfiderai l’amore. Se ne afferri due, sfiderai gli amici e la società. Tre la tua salute. Quattro la pazzia. Cinque la morte”.

Avete mai immaginato di fare un tuffo nel passato e poter ammirare la nascita delle opere più famose? Come sarebbe bello poter incontrare di persona gli artisti che studiamo sui libri di scuola e magari fare un selfie con loro, eh? Dite che non è possibile?

Vi sbagliate di grosso. Anzi, vedrete come tra poco vi farò cambiare idea!

Prendete per esempio un gruppo di scrittori per ragazzi facenti parte della fucina letteraria nota come Book on a Tree. Se aggiungete un pizzico di fantasia della Emons Edizioni e condite il tutto con il coordinamento artistico di Manlio Castagna, sapete cosa ne esce fuori? Una serie di avventure chiamata I misteri di Mercurio, dove tre giovani protagonisti si ritroveranno a spasso nel tempo per cercare di risolvere alcuni misteri legati alle opere d’arte più famose al mondo.

Mica male, vero?

Nel primo volume, scritto da Pierdomenico Baccalario, uno dei più prolifici scrittori italiani, Emons! Raga ci porterà a conoscere il più grande pittore italiano del cinquecento, Giorgione, detto anche Giorgio da Castelfranco!

Prima di addentrarci nel volume, conosciamo meglio la Emons Edizioni.

La particolarità di questa casa editrice è quella di saper sfruttare al meglio la tecnologia e metterla al servizio dei lettori. Non tutti, infatti, hanno la possibilità di leggere direttamente un libro – chi per problemi alla vista, chi perché è sempre di fretta –, perciò la Emons ha pensato bene di risolvere questo problema specializzandosi in audiolibri. Con I misteri di Mercurio fa anche di più: la serie infatti unisce libro e contenuti audio in modo del tutto originale, grazie alla scansione di un QR Code sulla App Emons Audiolibri, disponibile su Android e Apple Store. I ragazzi quindi potranno leggere le avventure dei tre viaggiatori nel tempo interfacciandosi su internet per ascoltare gli audio.

Di cosa parla il primo volume, intitolato La Tempesta?

Quando il merlo Mercurio consegna a tre ragazzi amici per la pelle una pergamena contenente un indovinello, un fulmine squarcia il cielo e Nina, Jamal e Lorenzo si ritrovano improvvisamente nel bel mezzo della campagna veneta, nel periodo del Rinascimento. Alcuni indizi li porteranno nel casolare di Giorgione, uno tra i pittori italiani più enigmatici della storia della pittura. Unendo le loro forze, i ragazzi cercheranno di scoprire il mistero che circonda la scomparsa dell’artista e lungo il percorso incontreranno nuovi, preziosi alleati.

Nina udì un suono di ali e si voltò di scatto.

Davanti a lei, il buio.

E poi, nel buio, apparvero due spilli lucidi, un becco d’oro.

Ci sono parecchie ragioni per le quali ho amato questo volume.

Innanzitutto, per l’idea di base.

Da grande appassionato d’arte quale sono – ho frequentato l’Istituto d’Arte e mi piace molto disegnare – trovo interessante che di tanto in tanto escano fuori dei progetti di questo tipo, che invogliano a saperne di più sugli artisti del passato. Certo, la lettura è soprattutto svago, ma quando il divertimento viene unito alla cultura allora sì che le cose si fanno davvero interessanti. L’intuizione di far avvicinare i ragazzi all’Arte per mezzo di storie leggere e spassose si è rivelata una scelta quanto mai azzeccata.

Anche io, a dire la verità, non ero molto ferrato su Giorgione, pseudonimo di Giorgio Zorzi. Anche se conosco alcuni suoi dipinti non mi sono mai preso la briga di andare a approfondire la sua vita. Grazie a La Tempesta, ho ricevuto delle informazioni in più che hanno contribuito ad arricchire il mio bagaglio culturale.

Il titolo del libro nasce proprio da un famoso dipinto di Giorgione intitolato La Tempesta, dove viene raffigurata una giovane zingara che allatta un bambino mentre un uomo poco distante, probabilmente un soldato, la osserva; sullo sfondo, un fulmine squarcia il cielo colmo di nubi.  Baccalario parte da questa immagine per costruire tutta la storia. Infatti, sia il giovane uomo sia la donna giocheranno un ruolo molto importante all’interno della trama.

Anche il linguaggio ha un ruolo fondamentale. Lo slang che usano i tre giovani protagonisti – in particolare Lori –  è in netto contrasto con il linguaggio dell’epoca in cui vengono catapultati; questo crea delle situazioni molto divertenti. Immaginatevi un ragazzo dei giorni nostri che cita Games of Thrones a un soldato del Cinquecento, ignaro ovviamente di che cosa stia blaterando. Quella che ne esce fuori è una scenetta comica assolutamente riuscita. Ci voleva proprio questa bella boccata d’aria fresca nel panorama letterario.

Un altro motivo per cui ho amato questo romanzo è la serialità.

Se il primo volume è scritto da Pierdomenico Baccalario e racconta di Giorgione, il secondo invece, intitolato Il prigioniero nella pietra, ha per protagonista Michelangelo ed è opera di Daniele Nicastro. E non è tutto: nel 2021 arriverà anche il terzo volume, scritto dal mitico Manlio Castagna,che cura anche il coordinamento artistico della serie.

I misteri di Mercurio è stato infatti pensato per essere una grande saga e non un volume unico. Questo mi fa enormemente piacere in quanto sono un grande appassionato della serialità – perché mi permette di appassionarmi ai personaggi e alle loro vicende – e il fatto che ogni libro sia scritto da uno scrittore diverso fa salire la mia curiosità alle stelle. Avendo letto il primo volume (il secondo lo recensirò a breve), posso garantirvi che possiede un inizio e una fine (questo perché so che molti di voi non amano le storie a metà), anche se di tanto in tanto l’autore dissemina degli elementi qua e là che stuzzicano la voglia di leggere il volume successivo per sapere come andrà a finire. Infatti, dopo la lettura de La Tempesta, ho tantissime domande che mi assillano:

(Spoiler) Chi è il merlo? Come fanno i ragazzi a viaggiare nel tempo? Chi è la signora misteriosa alla fine?

Altra cosa che ho apprezzato molto è stata la descrizione dei luoghi. Baccalario sa scrivere e questo è chiaro a tutti. Alcuni passaggi hanno avuto la capacità di trasmettermi il bucolico odore di campagna.

“Una luce inesplicabile illuminava il casolare. Era sospesa, vibrante, carica di energia. Insieme ai colori, si risvegliarono anche i suoni: lo starnazzare delle galline che raspavano nell’aia si mischiava ad alcuni deboli muggiti che provenivano dalla stalla.”

Per ultimo, ma non per importanza, le illustrazioni interne a matita, ad opera di Kalina Muhova, impreziosiscono ancora di più il racconto.

In definitiva, promuovo a pieni voti il libro e ringrazio la casa editrice Emons Edizioni per avermi dato la possibilità di parlarne sui miei canali. Se volete saperne di più, vi invito a guardare la video recensione che ho caricato su YouTube (e se non lo avete già fatto, iniziate a seguirmi anche lì).

Fatemi sapere se la mia recensione vi è piaciuta, se avete già letto altri libri di Baccalario e se avete altri suoi libri da consigliare.

Alla Prossima!

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