“Lino è nella Terra dei Perduti e se vuoi salvarlo devi andare a cercarlo lì e riportarlo a casa”.
| MA DOV’È FINITO…?
Avete mai pensato a dove vanno a finire tutte le cose che perdiamo? Quella lettera a cui tenevamo tanto, la nostra penna preferita, quel vecchio pupazzo che ci teneva compagnia quando eravamo piccoli… Ebbene, a risolvere i nostri dubbi ci ha pensato Il Maialino di Natale, il nuovo libro di J.K. Rowling edito da Salani Editore, che ringrazio per la collaborazione.

Jack adora il suo maialino di pezza, Mimalino, detto Lino. È sempre lì per lui, nei giorni belli e in quelli brutti. Una vigilia di Natale, però, succede una cosa terribile: Lino si perde. Ma la vigilia di Natale è il giorno dei miracoli e delle cause perse, è la notte in cui tutto può prendere vita… anche i giocattoli.
Jack e il suo nuovo pupazzo, il Maialino di Natale (fastidioso sostituto fresco di negozio), si imbarcano in un piano audace. Insieme intraprenderanno un viaggio mozzafiato nella Terra dei Perduti, dove ‒ con lʼaiuto di un portapranzo parlante, di una bussola coraggiosa e di un essere alato di nome Speranza ‒ cercheranno di salvare il miglior amico che Jack abbia mai avuto dal terribile Perdente: un mostro fatto di rottami che divora ogni cosa…
Credo di parlare a nome di tutti i fans di Harry Potter se dico che il nuovo libro della Rowling non ha deluso affatto le nostre aspettative. Pur discostandosi dalla saga del maghetto, l’autrice riesce a mantenere tutti gli elementi che la contraddistinguono: uno stile semplice ma accurato, una trama intrigante e soprattutto una caterva di personaggi indimenticabili.
Non vorrei spingermi oltre (ma sì, dai, lo faccio!): secondo me Il Maialino di Natale si candida già a divenire il Classico di Natale degli anni a venire.

Se devo dire la verità, all’inizio, vedendo la cover, ho subito pensato: “Mmm, un libro natalizio? Che scocciatura!”. Di solito non amo quei libri adatti per essere letti in un determinato periodo dell’anno, però, dopo averlo fatto, mi sono rimangiato tutto. Eh, già, la Rowling dimostra ancora una volta di saperla lunga e confeziona un prodotto ben riuscito, capace sia di accalappiare il suo pubblico di fedelissimi e al tempo stesso raccogliere nuovi lettori con una storia che si discosta da tutti i suoi lavori precedenti.
“Le Cose che vengono perse dentro le altre Cose perse devono restare perse nelle Cose perse.
È la legge!”
| MIMALINO.
Il tema centrale di questo romanzo è senza ombra di dubbio l’affetto, quel sentimento simile all’amore indirizzato non solo alle persone ma anche agli oggetti. Il protagonista, Jack, un bambino di otto anni, è molto attaccato al suo maialino di pezza (che, badate bene, non è quello che vedete in copertina) con cui è cresciuto e a cui confida proprio tutto.
Quando la sua sorellastra lo lancia fuori dal finestrino della macchina, Jack è disperato. Fortuna vuole che nella Notte dei Miracoli e delle Cause Perse tutti gli oggetti inanimati prendono vita e che sia possibile accedere alla Terra dei Perduti, anche per i bambini umani!
Insieme al Maialino di Natale, Jack varcherà le porte di questo strano mondo in cui vanno a finire tutte le Cose perse (in attesa che il loro proprietario se le ricordi) e vivrà una serie di avventure fantastiche.

Mi è piaciuto molto il modo in cui l’autrice ha saputo affrontare i vari tipi di affetti. C’è quello familiare, un amore naturale per il bimbo, che viene messo in discussione a causa della separazione dei genitori. C’è quello non voluto, che riguarda il nuovo compagno della mamma con cui Jack costruisce un affetto per lo più di amicizia e di fiducia.
C’è anche l’affetto che gli oggetti hanno verso i loro padroni. In un capitolo, un pupazzo è molto triste perché sa che il suo padrone, un bambino viziato con un sacco di giocattoli, lo ha fatto cadere distrattamente in un’aiuola e si è dimenticato di lui. Il pupazzo sa che per il bambino lui conta davvero poco e per questo è costretto a rimanere per l’eternità nel paese di “Usa e getta”. Tramite le storie delle Cose presenti nel libro, la Rowling dà a tutti noi una bella lezione: dovremmo dare più valore alle cose che possediamo, perché anche loro posseggono un’anima.
Più teniamo davvero a un oggetto, più quell’oggetto acquista valore e per noi diventa importante. Al contrario, meno peso gli diamo, meno valore ha. Come ci rimarreste voi se qualcuno vi considerasse meno rispetto ad altri? Sono sicuro che vi sentireste giù di morale, vero? Cerchiamo quindi di trattare tutti allo stesso modo (compresi gli amici e tutte le persone che incontriamo nella vita) così che nessuno si debba sentire più in difetto.
“Il Perdente governa la Terra dei Perduti. È lui il motivo per cui le Cose ti cadono dalla tasca anche se credevi che fossero al sicuro.”
| UN LIBRO MAGICO!
Oltre al bellissimo messaggio di fondo, Il Maialino di Natale è speciale anche per la storia ricca di avventure e di divertimento. Nella Terra dei Perdenti vi è il Villain di turno, chiamato il Perdente, che odia i viventi e le loro Cose e che vorrebbe risucchiare giù nel suo regno ogni singola Cosa che appartiene agli umani, per sempre. Il maialino di pezza di Jack è finito nelle sue grinfie; perciò, spetta proprio al bambino il compito di andarlo a salvare.
Il romanzo è suddiviso in nove parti, ciascuna composta da capitoli brevi e accompagnati dalle illustrazioni di Jim Field.
Nei ringraziamenti l’autrice ha dichiarato di aver impiegato anni a scriverlo e che ha un posto speciale nel suo cuore. Sono sicuro che il suo impegno sarà ricompensato dall’amore dei suoi lettori. Me compreso.
E sono anche convinto che grazie a questo tutti noi inizieremo a vedere i nostri oggetti in modo diverso!
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